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L’azione respiratoria è un atto involontario dell’organismo che coinvolge un incredibile numero di strutture rispetto a quelle più superficialmente conosciute e trattate, queste infatti come in ogni contesto del corpo devono ragionare in una sincronia di movimento per far sì che i volumi respiratori possano essere conservati.

La gabbia toracica è di sicuro uno dei protagonisti di questo articolo, dotata di una struttura chiaramente atta alla protezione dei visceri che contiene, possiede anche una intelaiatura muscolare e cartilaginea necessaria ad espandersi in vari parametri per consentire un corretto riempimento polmonare durante l’inspirazione e sfruttare il ritorno elastico dato dalla sua morfologia e fisiologia tissutale per la espirazione.

Altro protagonista di questo articolo è il DIAFRAMMA un muscolo involontario dotato di pilastri inseriti sulla colonna lombare e due cupole che foderano letteralmente la gabbia toracica nei suoi margini inferiori garantendo diverse azioni pressorie ma soprattutto ponendosi come il maggiore mezzo di garanzia della espansione toracica e del suo ritorno elastico nella posizione di riposo.

il diaframma.

Abbiamo parlato fino ad ora del piano più inferiore della gabbia toracica tralasciando i suoi margini superiori e le muscolature che concernono la respirazione, di fatti ad un livello più alto troviamo una struttura denominata “Stretto toracico superiore” che da un punto di vista osteopatico è catalogata come un ulteriore diaframma nel senso di situazione anatomica trasversale.

Esattamente come il diaframma possiede dei pilastri inseriti sulle vertebre lombari a fargli da punto fisso, così lo stretto toracico (composto al livello osseo da clavicole, primo paio di coste, margine antero superiore scapolare e cerniera vertebrale toraco-cervicale) monta i suoi pilastri su situazioni vertebrali di grande movimento come quelle cervicali.

muscoli dello stretto toracico e strutture annesse

La respirazione è un meccanismo veramente complesso ed articolato ma per rimanere in tema con la trattazione di questo articolo e con il concetto generale della sincronia del movimento nel corpo ci tenevo a rispondere ad una questione che attanaglia spesso alcuni mie pazienti.

Nella malaugurata ipotesi in cui la sincronia di movimento delle cupole o dei pilastri del diaframma fosse compromessa (da situazioni di ipomobilità) , il sistema nervoso ha la necessità di far rispettare i volumi respiratori per mantenere le condizioni di funzionalità generali, tuttavia sarà forzato a reclutare strutture adiacenti per far fronte alla situazione, e la struttura che più si addice a questo ruolo di compenso per ovvie ragioni di conformazione è lo stretto toracico superiore che nonostante tutto non è progettato per sopperire al mancato movimento del diaframma, tra le casistiche più elevate di sintomatologia dovuta a questa meccanica errata troviamo la forzatura delle vertebre cervicali accompagnate da dolori, vertigini, emicranie, cervico brachialgie e disturbi vascolo-nervosi.

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