Il T.M.O nella performance sportiva
Di sicuro il T.M.O (Trattamento manipolativo osteopatico) vede una delle sue traduzioni migliori, in termini di risultati a breve termine, nel boost della performance sportiva e nella prevenzione dal rischio di infortuni dovuto al sovraccarico strutturale.
Prima di continuare è bene affermare una premessa:” NESSUNO SPORT E’ PRIVO DI RISCHI” ogni gesto sportivo, specialmente se effettuato agonisticamente, prepone ad una strutturazione di schemi motori che sebbene necessari all’espressione della performance possono non essere congruenti con schemi già presenti nell’atleta, la conseguenza finale è che le iperprogrammazioni di uno schema esistente o la sovraprogrammazione di schemi motori specifici su quelli esistenti può sfociare in: CALO DELLA PERFORMANCE, SOVRACCARICO STRUTTURALE, IMPLEMENTAZIONE DI ATTEGGIAMENTI ANTALGICI,situazioni concorrenti all’aumento della percentuale di rischio infortuni. Tutto questo è valido sia se parliamo di agonismo top level sia se parliamo di attività motoria amatoriale.

Da un punto di vista prettamente osteopatico e volto all’analisi del movimento globale, l’attenzione deve essere focalizzata sulla:
– QUANTITA’ DEL MOVIMENTO: schemi motori reiterati possono provocare dei “Vizi Posturali” che nel tempo influenzano i tessuti a fissarsi nella posizione più ergonomica per l’esecuzione del gesto motorio, le trabecole connettivali di muscoli, tendini e legamenti si inspessiscono ed infiltrano nei tessuti provocando attrito, diminuendo la capacità contrattile e restringendo il RANGE MOTORIO. Questa riduzione di mobilità che vede l’atleta “Fisso” nel suo schema strutturale può avere come effetto collaterale un aumento dell’usura articolare. La restrizione del range può non essere accompagnata da sintomi inizialmente tuttavia se non identificata e trattata porterà a situazioni complicate nel lungo periodo.
-QUALITA’ DEL MOVIMENTO Per l’osteopata che approccia il contesto sportivo è di fondamentale importanza l’attenta analisi e la comprensione della meccanica e delle situazioni che compongono una performance sia da un punto di vista coordinativo che condizionale. La buona conoscenza e analisi dei gesti motori specifici aiuta a prevedere l’instaurarsi di schemi sovraccaricanti e usuranti che compromettono il risultato in termini di rendimento e funzionalità oltre che aiutare a misurare i miglioramenti seduta dopo seduta.
