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DOLORE E LA SUA INTERPRETAZIONE, TRATTAMENTI MIRATI A PROBLEMI SPECIFICI.

l corpo umano è un sistema “Afferente”, significa che è sicuramente più propenso a ricevere degli stimoli piuttosto che a crearne di nuovi, quindi potremmo pensarlo come una gigantesca antenna piena di centraline che captano in continuazione qualsiasi informazione dall’interno e dall’esterno per poi dare una risposta limitata alle possibilità che la sua struttura gli offre, questo concetto è alla base della comprensione della “Sensibilità”. Sarebbe bello poterlo spiegare in una maniera semplice come questa, purtroppo o per fortuna l’organismo è decisamente più complesso di così, infatti sebbene tutti possiamo ricevere lo stesso stimolo come può essere un getto d’acqua fredda sulla pelle, non tutti possiamo reagire allo stesso modo, alcuni potrebbero rispondere rannicchiandosi, altri accetterebbero di buon grado la temperatura del getto, tutto ciò accade perché di pari passo con il concetto della sensibilità, viaggia il concetto dell’interpretazione, dipeso da fattori psicologici molto complessi.

Questa premessa è fondamentale per affrontare il discorso sul DOLORE poiché nonostante tutti possiamo ricevere lo stesso stimolo, non tutti possiamo descriverlo alla stessa maniera. La semeiotica del dolore è un concetto clinico vastissimo che, almeno per il sottoscritto, gioca un ruolo fondamentale nell’anamnesi giornaliera sui pazienti ed offre al terapista importanti spunti ed indizi per la elaborazione di una strategia di trattamento mirata.

Già importanti autori hanno cercato di incasellare l’esperienza del dolore per cercare di rendere l’anamnesi più scorrevole possibile, ne hanno suggerito interpretazioni, scale di valori con immagini per creare quella importante comunicazione con il paziente al fine di comprendere sia l’organizzazione soggettiva, sia quella oggettiva.

Il dolore può essere descritto in molti modi soggettivamente dal paziente, in maniera oggettiva per il clinico, dopo una corposa anamnesi esistono dei test che hanno funzione di rievocare il contesto in cui si è espresso l’episodio per averne una dimostrazione più tangibile.

Esiste un test per praticamente ogni settore della sensibilità di un essere umano, praticarne quanti più possibile è di estrema importanza per avere una visione quanto più chiara della situazione, combinare i test con altre informazioni quali la periodicità, la scala di valore, l’irradiazione e la tipologia in termini qualitativi è fondamentale per comprendere se dietro un dolore pseudo muscolare esiste la possibilità che ci sia un blocco articolare o magari entrambi, uno causa dell’altro.

Questo porta a trattamenti ed interventi che siano mirati a trovare una soluzione al problema principale ed è un fattore irraggiungibile senza la cooperazione del paziente stesso, solo lui può dare reali informazioni sulla sua condizione.

Il T.M.O (trattamento manipolativo osteopatico) che pratico nel mio studio poggia le sue fondamenta proprio sulla fase anamnestica conferendo alla interpretazione e rievocazione del dolore un valore altissimo e prioritario per trattamenti sicuri e risultati duraturi nel tempo che tengano conto del paziente a 360°.

Perché l’osteopatia non può che essere praticata in maniera osteopatica tralasciando le sfilate di tecniche e i grandi fronzoli da spettacolo, l’osteopata non è uno showman o un mago che risolve i problemi con “Strani metodi”, l’osteopata è un professionista che con metodo scientifico e conoscenza anatomo-fisiologica arriva a conclusioni sugli apici dei problemi, questo non è un metodo, non è un protocollo, è scienza e questo è….UN APPROCCIO OSTEOPATICO RAZIONALE.

Grazie per la lettura

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